La stagione dei pollini è ufficialmente iniziata e durerà fino all’inizio dell’estate. In realtà i pollini nell’aria sono presenti tutto l’anno, ma nel periodo che va da aprile a giugno ce n’è una maggiore concentrazione. Ecco perché parliamo di allergie primaverili. Ma come si riconoscono? Si possono prevenire? Ma soprattutto: si possono curare?
Allergie primaverili: cosa le scatena e sintomi
Le allergie primaverili sono perlopiù scatenate da pollini di: Graminacee, Parietaria e Betullacee, ma ultimamente anche ad Ambrosia (erba) e Cipresso.
Queste allergie si manifestano perlopiù con:
- congestione nasale (il cosiddetto “raffreddore da fieno”)
- occhi rossi con prurito e lacrimazione
- tosse
- prurito a naso e gola (con conseguenti starnuti)
Inoltre causano un generale stato di malessere, irritabilità, stanchezza e talvolta insonnia.
Infine, nei soggetti asmatici, o in soggetti più sensibili, le allergie primaverili possono portare a fiato corto e respiro sibilante.
Allergie primaverili: come prevenire e curare?
Innanzitutto va detto che, negli ultimi anni, il numero di soggetti con allergie primaverili è aumentato, arrivando a sfiorare il 30% della popolazione generale. Solitamente si manifestano già durante l’infanzia ma possono comparire in età adulta; in ogni caso, è bene sapere che i sintomi possono diminuire o modificarsi nel tempo anche se difficilmente il problema si risolve completamente.
Per alleviare i sintomi da allergie primaverili è bene innanzitutto prevenire. Come? Innanzitutto facendo una diagnosi precoce. Con un semplice prick test* cutaneo si può velocemente verificare se si è allergici al polline. Una volta ottenuta la diagnosi, e in base anche alla sintomatologia, il medico potrà valutare cosa somministrare per alleviare i disturbi.
Tra i rimedi troviamo l’uso di antistaminici, spray nasali, colliri e inalatori in caso di asma. Per prevenire forme gravi, però, si tende a fare una terapia che consiste nel somministrare l’allergene a dosi crescenti (vaccino). Questo serve a desensibilizzare il sistema immunitario e limitare quindi la sintomatologia che potrebbe trasformarsi da semplice rinite ad asma allergica.
Infine si consiglia l’assunzione di vitamina D, C ed E, l’uso di occhiali da sole per proteggere gli occhi dall’assorbimento di polline e, non per ultima, l’aria di mare dove c’è una minor concentrazione di questi allergeni.
*prick test: si tratta di un test ambulatoriale non invasivo che consiste nel posizionamento di alcune gocce di allergene sulla cute che verrà successivamente punzecchiata per far penetrare una piccolissima quantità di sostanza. Dopo circa 20 minuti si osservano le reazioni e si definisce una diagnosi.