Il digiuno intermittente è una pratica molto utilizzata in caso di sovrappeso/obesità che si basa sull’astensione (totale o parziale) dall’assunzione di calorie in determinati momenti della giornata o della settimana. Dal punto di vista teorico, questa pratica risulta efficace, ma è sicura dal punto di vista della salute?

 

Digiuno intermittente: diversi modelli

 

digiuno intermittente, dieta

 

Da anni i ricercatori effettuano studi relativi a un modello nutrizionale che prevede una riduzione del cibo in termini di calorie, mantenendo però il giusto apporto dei nutrienti fondamentali. Questa ricerca è chiamata restrizione calorica e i suoi risultati, sono sorprendenti in termini di miglioramento delle condizioni di vita delle persone sottoposte ad analisi. In contemporanea, ha preso piede un altro protocollo per il dimagrimento: il digiuno intermittente. Questa tipologia di dieta prevede l’astensione totale o parziale dall’assunzione di calorie in determinati periodi, alternati a una normale (ma ovviamente corretta) assunzione di cibo. Ci sono diverse tipologie di digiuno intermittente:

 

  • Dieta Fast o 5:2 in cui è previsto un parziale digiuno (è possibile assumere solo 500/600 kcal al giorno) per 2 giorni alla settimana mentre gli altri 5 è possibile mangiare regolarmente.
  • Schema 16/8 o Leangains che prevede un digiuno per 16 ore consecutive al giorno mentre nelle restanti 8 è possibile mangiare regolarmente. Questa dieta va fatta per soli 2 giorni a settimana.
  • Eat-Stop-Eat ovvero il digiuno per 24 ore uno o due giorni alla settimana (a scelta e sempre gli stessi).

 

Si distinguono anche diverse tipologie di Eat-Stop-Eat: digiuno a giorni alterni (i giorni di digiuno prevedono l’assunzione di 0 calorie) e digiuno a giorni alterni modificato (nei giorni di digiuno si possono assumere circa 600 kcal). Quest’ultimo è simile allo schema 5:2.

 

Gli studi randomizzati e il modello più efficace

 Recenti studi clinici randomizzati hanno portato, attraverso una revisione sistemica “a ombrello”, all’identificazione del modello di digiuno intermittente più efficace. Questi studi, prendendo in considerazione 104 associazioni di diversi tipi di digiuno intermittente, hanno portato ai seguenti risultati: 28 associazioni sono considerabili statisticamente significative dal punto di vista della perdita di peso e del miglioramento delle condizioni di salute. Tra queste, solo una associazione, però, è risultata davvero efficace: il digiuno intermittente a giorni alterni modificato per 1 o 2 mesi e la dieta 5:2.

In ogni caso, la formula più comune è quella 16/8 che inizialmente è spesso introdotta dopo un primo periodo 12/12, più facile da gestire.

 

Benefici e controindicazioni del digiuno intermittente

 

medico, nutrizionista, dieta

 

Il digiuno intermittente, se fatto in modo corretto, può risultare davvero efficace non solo per perdere peso, ma anche per preservare la salute delle cellule. Infatti, grazie al digiuno, si consumano le riserve di glucosio e si utilizzano quelle di grasso per produrre energia. In questo modo si rimette in moto l’organismo, riequilibrando la glicemia, si riduce la pressione sanguigna nonché la risposta infiammatoria, si previene il diabete. Non per ultimo, si salvaguarda la salute cerebrale (riduce l’insorgenza di ictus, Alzheimer e Parkinson) anche dal punto di vista della memoria e dell’apprendimento.

Questo tipo di dieta non ha particolari controindicazioni, ma è bene farla per brevi periodi e comunque sotto consiglio medico. Sicuramente è da evitare in soggetti come bambini, adolescenti, donne in gravidanza e anziani.